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Novembre 24, 2020

Dove Sono Finiti I Mei Dati? Il 2020 ci ha mostrato solo la punta dell'iceberg: sarà il 2021 a rivelarci i reali danni che abbiamo subito

Alessandro Biagini

Il 2020 è stato un anno molto particolare e ha rappresentato un terreno veramente fertile per tutti i criminali informatici. Con la maggior parte della forza lavoro collegata alla rete aziendale da remoto, infatti, si sono più che moltiplicati i rischi legati alla perdita dei dati. I team IT si sono pertanto attivati per configurare reti e dispositivi domestici, aggiungere e scalare le VPN e trasferire i dati nelle applicazioni SaaS, tutto per permettere ai dipendenti di lavorare ovunque essi si trovino.

Ma il 2020 ci ha mostrato solo la punta dell’iceberg; sarà il 2021 a rivelarci i reali danni che abbiamo subito.

Queste premesse fanno ben intuire che quello che servirà alle aziende nel 2021 saranno soluzioni di sicurezza più agili e una maggiore visibilità sui dati e su come gli utenti interagiscono con essi. Le stesse previsioni Gartner sui tech trend 2021 si basano su tre pilastri fondamentali: centralità delle persone nei processi digitali, indipedenza dal luogo in cui dipendenti, fornitori, clienti interagiscono e capacità di risposta agile e di adattamento delle aziende. Tutti temi molto cari a Forcepoint, che da anni promuove un approccio di sicurezza Human-Centric, in grado di aiutare le aziende a proteggere al meglio il proprio patrimonio intellettuale, in un contesto dove il perimetro aziendale tradizionale si è andato man mano disgregando.

Nella nuova normalità è Dynamic User Protection, l’innovativa soluzione Cloud-native di Forcepoint che permette di monitorare comportamenti anomali degli utenti, lo strumento chiave per prevenire le minacce in maniera efficace e in tempo reale. La soluzione utilizza Indicators of Behavior (IoB) come motore di analisi, che fornisce ai team di sicurezza, in maniera semplice e immediata, una panoramica sui comportamenti degli utenti. Il motore alla base degli Indicators of Behavior (IoB) è la natura dinamica degli individui e il modo in cui essi accedono alle risorse di cui hanno bisogno. Con gli IoB alla guida di una soluzione di sicurezza informatica, è possibile combinare più comportamenti, per determinare punteggi di rischio reali e identificare, di conseguenza, un utente come pericoloso e/o inoffensivo. Grazie a questa funzionalità, le aziende possono dare la priorità al rischio osservato in tempo reale, riducendo le minacce legate alla sicurezza e proteggere persone e dati senza influire sulla produttività degli utenti.

Vuoi saperne di più? Leggi l’articolo di Nicholas Fischbach, CTO Global di Forcepoint https://www.forcepoint.com/blog/x-labs/find-your-data-2021

 

Alessandro Biagini

Regional Sales Manager, Italy

Alessandro Biagini è entrato in Forcepoint nel febbraio 2007, dove ha inizialmente ricoperto il ruolo di Channel Manager. Dopo 13 anni in azienda, nel 2020, è stato promosso a...

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